Gnatologia

Cos’è la Gnatologia ?

La gnatologia è la branca dell’odontoiatria che studia e cura, sotto tutti gli aspetti anatomo-funzionali, l’apparato masticatorio.

Esiste una stretta correlazione tra il corretto contatto tra le due arcate dentali, i muscoli mandibolari e le ossa cranio-mandibolari, la gnatologia si occupa proprio di studiare e ripristinare il corretto equilibrio tra questi distretti risolvendo la sintomatologia che ne deriva.

Disordini dell’Articolazione
Temporomandibolare (TMD)

Il termine disordine dell’articolazione temporo-mandibolare (DTM) racchiude una varietà di situazioni che coinvolgono i muscoli della masticazione e l’articolazione temporomandibolare (ATM), nonché le componenti tissutali limitrofe. Il sintomo più frequente associato ai TDM è il dolore localizzato ai muscoli della masticazione, alla zona preauricolare, e/o alle articolazioni temporomandibolari (ATM) e può essere dovuto a trauma (al viso), artrite infiammatoria o degenerativa o al fatto che la mandibola viene spinta fuori posizione quando il paziente mastica o deglutisce. A volte, i muscoli della masticazione, attorno all’articolazione temporomandibolare possono andare incontro a spasmo, causando dolori alla testa ed al collo e difficoltà di apertura della bocca. I pazienti possono avere anche un apertura limitata o asimmetrica della bocca e rumori articolari che vengono descritti come cliks, crepitii o schiocchi articolari.

Bruxismo : sintomi, cause e terapie

Digrignare i denti nel sonno: come scoprirlo

Molto spesso chi ne soffre non lo sa, almeno fino a quando non è obbligato a cercare le cause di uno o più sintomi fastidiosi che si protraggono nel tempo, il più frequente dei quali è un risveglio mattutino con sensazioni di dolenza diffusa alle mandibole. Ad esso possono accompagnarsi l’ingrossamento dei linfonodi del collo, l’insorgere durante la giornata di cefalea o emicrania, fitte improvvise alle tempie, tensione alla nuca, cattiva digestione, alitosi. Sintomi riferibili a patologie anche molto diverse tra loro, ma che a un’attenta analisi medico-odontoiatrica possono essere ricondotti, se è il caso specifico, a un fenomeno chiamato bruxismo: un disturbo molto diffuso caratterizzato dal fatto che durante il sonno notturno si digrignano i denti oppure, ma le due cose possono essere compresenti, si serrano le mandibole per un tempo prolungato, sia in stato di sonno che di veglia.

La visita dentistica è determinante: infatti segnala un’usura eccessiva dei denti (soprattutto i molari e i premolari, le cui cuspidi appaiono consumate) rispetto all’età e dovuta a un uso improprio delle arcate dentali, e anche un indebolimento dei denti stessi, che diventano un poco mobili e talora si spostano dalla loro sede. Ma sebbene il “bruxista” tenda a sottovalutare il problema, in realtà questo va preso in seria considerazione, non solo per evitare problemi odontoiatrici ma perché le cause sono psicologiche e riguardano l’intera qualità della vita. Il bruxismo infatti esprime, in una forma del tutto involontaria, un forte stato di tensione emotiva che trattiene.

Digrignare i denti: il punto di vista psicosomatico

Da un punto di vista psicosomatico il digrignare i denti è un tentativo inconscio di scaricare un surplus di tensione psichica, una quota di ansia o stress che si è accumulata durante la giornata e che il soggetto tende a non esprimere. Le emozioni sono negate e vengono messe a tacere durante il giorno per poi ripresentarsi in un contesto più controllato e meno pericoloso: il sonno.

Terapia dei dolori oro-facciali (dolori del viso, collo e mal di testa muscolo-tensivi)

Scegliere lo specialista giusto. L’ideale è un gnatologo, un odontoiatra specializzato in problemi di masticazione che effettuerà una delle seguenti terapie :

  • Terapia con bite, con funzioni correttive (per riposizionare la arcate) e contenitive (per rilassare la muscolatura di mandibola e collo).
  • Terapia fisica
  • Terapia comportamentale
  • Terapia farmacologica