Trattamento non chirurgico della parodontite
La terapia parodontale non chirurgica
Il trattamento non chirurgico per le gengive
Durante la visita specialistica delle gengive si è rilevata la presenza di infiammazione sia profonda che superficiale delle gengive e dei tessuti che tengono i denti saldi in bocca?
Il tuo dentista ti avrà prescritto di sottoporti a una terapia parodontale attiva.
La terapia
è suddivisa in 3 fasi
Del trattamento non chirurgico
La terapia parodontale non chirurgica va sempre effettuata prima di qualunque tecnica chirurgica.
É possibile strumentare con gli ultrasuoni la bocca sia in sedute ravvicinate in 24 ore (approccio full mouth) sia in più sedute distanziate (approccio a quadranti).
In alcuni casi è fortemente consigliato l’utilizzo dell’anestesia locale per effettuare tutte le procedure in modo indolore. Per rimuovere tutto il tartaro, anche quello molto in profondità, infatti si potrebbe arrecare fastidio al paziente.
Una volta rimosse tutte le cause di infiammazione, le tasche parodontali, sacche piene di batteri e tessuto infiammatorio attorno ai denti, iniziano a ridursi.
Spesso il trattamento parodontale non chirurgico miniinvasivo risulta essere sufficiente da sola a interrompere i processi infiammatori e a stabilizzare la parodontite anche in difetti profondi (Nibali).
Dopo la guarigione al termine della fase non chirurgica, in sede di rivalutazione il dentista ripeterà la visita parodontale effettuata all’inizio, per confrontare le misurazione e gli indici di infiammazione tra prima e dopo la terapia.
Se la situazione è migliorata e si è raggiunto uno stato di salute gengivale, il paziente verrà inserito in un protocollo di terapia di supporto o mantenimento.
Se come in altri rari casi, la situazione non è migliorata in qualche zona, può essere necessario una terapia parodontale chirurgica aggiuntiva miniinvasiva limitata alle zone non guarite. (Nibali, et al. 2019)
Quali sono
i benefici del trattamento parodontale
Il trattamento parodontale non chirurgico mira al controllo dell’infezione gengivale con la riduzione dei segni e dei sintomi tipici
- Miglioramento dell’alito
- Riduzione del sanguinamento
- Riduzione del fastidio e del gonfiore gengivale
- Guarigione dagli ascessi
- Riduzione della mobilità
- Cambiamento di colore della gengiva
- Miglioramento degli indici di infiammazione locali
- Miglioramento dell’infiammazione sistemica (miglioramento delle analisi del sangue)
- Miglioramento della glicemia in caso di diabete
Dopo le sedute di terapia non chirurgica si può presentare un lieve fastidio alle gengive o sensibilità al freddo temporanea o a volte permanente.
Dopo il trattamento le gengive si sgonfiano e si ha una leggera recessione gengivale. I tessuti però si riattaccheranno al dente.
Dopo il trattamento parodontale, frequentemente i tessuti che sostengono i denti diventano più sani e la mobilità si riduce.
Solamente in caso di mobilità eccessiva (grado 3) in cui c’è già indicazione all’avulsione del dente, si rischia la perdita del dente.
terapia parodontale non chirurgica?
dai 90 ai 240 minuti
Le sedute di terapia parodontale non chirurgica durano da 90 a 240 minuti in base alla gravita della malattia e al numero di sedute previste.
Informazione sanitaria ai sensi della L. n.248/2006, della Legge di bilancio 2019, art. 1 commi 525 e 536 e degli artt. 55, 56 e 57 del codice deontologico”
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