Dentifrici: quale scegliere?
Guida alla scelta del dentifricio
Dentifrici sbiancanti, o consigliati da 9 dentisti su 10, dentifrici fluorati, all’aloe, senza fluoro, con tanto fuoro, per quando vedi sangue mentre lavi i denti, ai microgranuli, contro il tartaro, per i fumatori: insomma qual è il ruolo del dentifricio nell’igiene orale quotidiana?
I dentifrici nascono come detergenti e, nella maggior parte dei casi, giocano questo ruolo.
Lo scopo principale delle manovre di igiene orale è quello di rimuovere parte della placca batterica per mantenerla a livelli bassi e non virulenti in modo da non creare infiammazione gengivale e ph acido che attacca i denti.
Nei dentifrici si aggiungono spesso sostanze funzionali in modo da aggiungere funzioni e effetti al semplice spazzolamento.
I dentifrici al Fluoro sono i più comuni e consigliati.
Il fluoro ha la capacità di legarsi alla superficie esterna dei denti aumentando la resistenza del dente all’erosione dovuta al pH acido.
Possono essere considerati infatti i dentifrici anti-carie.
Alcune molecole riescono a penetrare maggiormente e per più tempo nei prismi dello smalto, aiutando i processi di remineralizzazione che avvengono già naturalmente in bocca, attraverso i Sali minerali presenti nella saliva.
I dentifrici hanno diverso grado di abrasività, misurabile attraverso una scala chiamata di RDA.
I dentifirici a minor indice di abrasività sono consigliati nei casi di erosione\abrasione dentale e ipersensibilità ai colletti dentali.
I dentifrici con i microgranuli infatti, per il grado di abrasività, sono infatti sconsigliati in queste situazioni.
Secondo alcuni studi, inoltre, i granuli di silice sono inquinanti per i corsi d’acqua.
- I dentifrici salini (Emoform, parodontax) presentano effetto astringente per le gengive, ma hanno effetto limitato in presenza di tartaro e placca per cui in caso di persistenza del disturbo gengivale e del sanguinamento è indispensabile la visita dal dentista.
- I dentifrici antiplacca\antisettici contengono sostanze che limitano la crescita batterica, disgregano il biofilm o hanno effetto disinfettante.
Alcuni di essi hanno effetti medicamentosi, come ad esempio quelli a base di clorexidina.
Questi ultimi possono essere utilizzati per breve tempo per la tendenza a macchiare i denti se usati per piu di 15 giorni.
Sono in genere prescritti dal medico dentista o dall’igienista durante la terapia odontoiatrica.
I dentifrici desensibilizzanti (sensodyne, biosmalto, elmex) contengono Sali di fluoro, minerali e idrossiapatite (sostanza di cui è composto il dente).
Vengono usate sia come detergenti che come pomate, massaggiandole con il dito sul colletto dolorante per un minuto.
Se la sensibilità persiste potrebbe esserci un problema più grave che necessita dell’intervento del dentista.
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