Bite
Perché devo mettere un bite? A cosa serve il bite gnatologico? Perché mi schiocca la mandibola?
Una delle diatribe più accese in campo odontoiatrico riguarda l’utilità del bite ai fini della cura delle patologie e disfunzioni a carico delle articolazioni della mandibola e dei muscoli masticatori.
Senza perdersi nei meandri delle motivazioni a favore o contro l’utilizzo del bite, vediamo di chiarirne il meccanismo di azione ai fini di evidenziarne e comprenderne vantaggi e limiti.
Cosa fa il bite?
Volendo usare un linguaggio elementare il bite non fa altro che prendere in giro il nostro cervello e tutti quei meccanismi neuro-muscolari connessi all’incremento di attività muscolare, derivante da impulsi profondi di percezione delle strutture periferiche come ad esempio i denti stessi comprensivi di tessuti di sostegno.
Cambiando il modo di far percepire al cervello gli input periferici il bite porta ad un reset dei circuiti connessi all’ aumento dell’attività muscolare responsabile dei fenomeni di bruxismo diurno o notturno.
Il bite funziona per sempre?
Il cervello si fa “fregare” solo all’inizio pero’ infatti a distanza di tempo si abitua alla nuova situazione e non viene più tratto in inganno dagli input derivanti a livello periferico dal bite e quindi riprende ad incrementare l’attività ritmica muscolare e quindi gli episodi di bruxismo a meno chè registrazioni e modifiche successive da noi effettuate ai contatti dei denti sulla superficie del bite non creino un nuovo reset delle informazioni che portino nuovamente ad una nuova regolazione in basso dell’attività muscolare.
Il bite ha altre funzioni?
Altra funzione del bite oltre che di inibizione dei fenomeni di bruxismo e digrignamento è legata alla preservazione delle strutture dentali la cui usura sarebbe proprio legata ai suddetti episodi di digrignamento, il bite infatti si interpone tra i denti ed evita il contatto usurante tra i denti dell’arcata superiore e i denti dell’arcata inferiore.
Il bite inoltre ha una funzione importantissima in tutti i casi di disfunzione delle articolazioni con dislocazioni del menisco o disco articolare e artrosi dell’articolazione.
Il menisco articolare è un cuscinetto situato tra il condilo della mandibola e la cavità dove esso articola detta fossa glenoidea.
A seguito di microtraumi o macrotraumi il menisco o disco articolare puo’ essere spiazzato dalla sua posizione originaria in asse e come un cappelletto al di sopra del condilo e questo porta come esito clinico a quello che viene descritto spesso dai pazienti come schiocco, click o rumore dell’articolazione durante i movimenti di apertura e chiusura della bocca o durante la masticazione oltre che alla possibile comparsa di dolore.
In tutti questi casi quando il disco si è dislocato in una posizione non fisiologica e in genere avanzata rispetto al condilo, il bite avrebbe l’importante funzione di incrementare già per la sua presenza lo spazio dell’articolazione portando ad una decompressione e scarico molto utile ai fini di una guarigione dei tessutti e soprattutto alla stimolazione della comparsa di tessuto giovane neoformato e vicariante la funzione del menisco stesso; con il risultato clinico che spesso questo porta ad una attenuazione concreta della sintomatologia dolorosa e dei fenomeni di rumore e clicking dell’articolazione.
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